Tragedia di Quargnento, confessa il proprietario del cascinale: 'L'ho fatto per l'assicurazione'

Giovanni Vincenti arrestato nella notte. Per lui l'accusa di omicidio volontario plurimo per la morte dei tre vigili del fuoco

C'è una svolta decisiva nelle indagini sulla tragedia di Quargnento nella quale sono morti i tre vigili del fuoco Marco Triches, Antonino Candido e Matteo Gastaldo.

Nella notte scorsa, dopo un lungo interrogatorio iniziato nel tardo pomeriggio, è stato fermato Giovanni Vincenti, il proprietario della cascina di via San Francesco, e poi trasferito al carcere Cantiello e Gaeta di Alessandria.

E questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il procurato Enrico Cieri ha annunciato che Giovanni Vincenti ha confessato e che la sua è stata una confessione “precisa ed esaustiva”. Il movente sarebbe perché avrebbe voluto incassare il premio assicurativo il cui massimale era di 1 milione e mezzo, che prevedeva la copertura anche per fatti dolosi causati da terzi.

Vincenti ha più volte ripetuto che voleva provocare solo danni alle cose ma il procuratore ha precisato che, se dopo il primo scoppio avesse avvertito i soccorritori della presenza di ulteriori bombole si sarebbe evitata la tragedia.

Il primo scoppio, quello avvenuto poco dopo la mezzanotte e che ha attirato vigili del fuoco, soccorsi e forze dell'ordine, sarebbe stato provocato per errore: il timer era stato fissato per l'1.30 quando si è verificato il secondo scoppio, con i vigili del fuoco all'interno della struttura, in cui sono morti i tre poveri ragazzi.

Per lui l'accusa è di omicidio volontario plurimo, crollo e frode. Anche la moglie Antonella Patrucco risulta indagata a piede libero.

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