La tre giorni organizzata presso la parrocchia di Sant'Ilario di Casale Monferrato è stato un evento interculturale molto partecipato. Iniziata venerdì e terminata domenica all’oratorio di Sant'Ilario, la mostra “Ero straniero e mi avete accolto” è stata visitata da più di trecento persone. L’evento è stato organizzato dalla cooperativa CrescereInsieme in collaborazione con la Parrocchia di S’Ilario, l’associazione Eforum e il CPIA di Casale Monferrato, promossa dall’Ufficio Migrantes della duocesi di Casale, con il patrocinio del Comune.
Il sabato è stato il giorno delle scuole. Diverse le classi che, accompagnate dai rispettivi docenti sono venute a trovare gli organizzatori dell’evento. Claudio Debetto dell’associazione Eforum, ha accompagnato i vari gruppi attraverso i pannelli della mostra spiegando loro i singoli contenuti. Filo conduttore, le migrazioni, quelle di ieri e di oggi. Cambiano i luoghi e le modalità ma rimane la sofferenza di chi parte per altre terre. E’ stata parte importante della nostra storia e per questo che ci si deve riconoscere, nello smarrimento come anche nella speranza di chi arriva. Il tema ha suscitato nei giovani diverse domande, curiosità e voglia di approfondire.
L’evento è proseguito domenica 6 maggio con la Messa celebrata da don Martin Jetishi il quale ha invitato i fedeli alla riflessione sulle migrazioni del passato e del presente. Riportando le scritture del giorno, don Martin ha ricordato ai presenti le parole di Paolo: Dio non fa preferenze di persone. Liturgia e testimonianza diretta si sono incrociate al termine della messa quando E.S. richiedente asilo, ospite del Progetto SPRAR di CrescereInsieme ha condiviso la propria esperienza di accoglienza;
Per noi, accoglienza ha voluto dire corsi di lingua Italiana al CPIA di Casale. Accoglienza ha voluto dire formazione professionale. In questo anno e mezzo ho frequntato un corso per panettieri e finisco questo mese il corso professionale di cucina ad Alessandria. Ho fatto un tirocinio presso un importante ristorante della città. Mia moglie ha frequentato un corso di prodotti base di forno e da diversi mesi svolge un tirocinio presso il laboratorio di pasticceria "Bottega dell’Oda" (Opera Diocesana Assistenza) . Per me e mia moglie accoglienza ha voluto dire ascolto e progettazione, autonomia e integrazione. Grazie per averci aiutati a trasformare un momento per noi difficile in una opportunità di sviluppo e inclusione.
Al termine della messa i partecipanti si sono ritrovati al cortile interno dell’oratorio del Sant'Ilario per un momento di convivialità. Presenti anche il Sindaco Palazetti e il Vice Presidente della Provincia Riboldi.
I dolci dell’Armenia, della Siria e i piatti tipici dell’Iraq, preparati dalle famiglie richiedenti asilo hanno fatto da epilogo ad un evento coinvolgente che è stato possibile grazie alla preziosa e sensibile collaborazione del parroco e della comunità della Chiesa di Sant'Ilario