Giovedì 6 dicembre, alle 21, l’Orchestra Femminile Italiana ritorna a Casale Monferrato ospite dell’Accademia Filarmonica. Ritorna è la parola giusta perché l’orchestra storicamente venne fondata in questa città nel 2006 fa per volontà del maestro Giuffré e con l’appoggio del Comune di Casale Monferrato. Ancora una volta è proprio il Comune (Assessorato alle Manifestazioni e Turismo) a farsi patrocinatore del concerto e questo tempio della musica cittadina a offrire le sue sale per un concerto ad ingresso libero, che incuriosirà gli appassionati fin dal titolo “Serenate e divertimenti”.
E' un modo per esplorare un territorio dove la creatività degli artisti ha sempre alzato le vele: “fantasia divertimento, serenata, ouverture sono quei termini usati spesso da compositori desiderosi di uscire da uno schema fisso. Ne abbiamo esempi un po' in tutte le epoche e in tutti gli stili. Il direttore e le ragazze di questa peculiare orchestra ne esamineranno tre, grazie anche all'aiuto di due magnifici solisti (o soliste) che il pubblico casalese ha già avuto modo di ammirare: si tratta di Fatlinda Thaci, Lindita Hoxha
Il programma si apre con il “Divertimento per archi in re maggiore KV 136 di Mozart”. E' stato composto a Salisburgo nei primi mesi del 1772 nel periodo tra il secondo e terzo viaggio in Italia e qualcosa della scuola musicale veneta potrebbe essere passato nelle note del genio austriaco. Anche la forma non è proprio libera, ma in tre movimenti con il secondo lento come molte “sinfonie” italiane del tempo. Il primo movimento (allegro),richiede impegno virtuosistico notevole e ha un impianto ritmico travolgente, il secondo ci conquista con dolci melodie e il terzo (presto) conferma l'opinione di italianità facendo rieccheggiare i temi già esposti nei primi due movimenti in chiave contrappuntistica.
Il “Concerto per due violini, archi e basso continuo in re minore” è una delle composizioni più famose di Johann Sebastian Bach ed è considerato uno dei migliori lavori del tardo barocco. È stato scritto tra il 1730 e il 1731, quando Bach era Thomaskantor a Lipsia.
E'caratterizzato dal sottile ma espressivo dialogo tra i due violini lungo tutta la durata del pezzo. Bach impiega l'imitazione propria della fuga e fa ampio uso della sua inimitabile scrittura contrappuntistica.
Ultimo brano in cartellone la “Serenata per archi in do maggiore op.48”, una delle più celebri composizioni di ÄŒajkovskij. Venne rappresentata per la prima volta in pubblico nel 1880 a San Pietroburgo sotto la direzione di Eduard Nápravník. La prima rappresentazione assoluta, tuttavia, fu in forma di concerto privato al Conservatorio di Mosca come omaggio di professori e studenti al compositore, ex docente di teoria musicale, che vi si era recato in visita dopo un lungo periodo di assenza. E' in quattro movimenti e Cajkovskij la concepì come un omaggio a quel passato che amava tanto citare- Nel primo tempo in forma di sonatina echeggiano tanti temi popolari cari al compositore, il secondo è il celeberrimo valzer, una cosina semplice su cui si insinua una metrica regolare di grande effetto. Il Pezzo prosegue con un larghetto elegiaco e si chiude con un andate ed un tema anche questo piuttosto famoso e armonizzato in tutte le forme. Impossibile lasciare la sala da concerto senza fischiettarlo per il resto della serata.
Per la prima volta il concerto avrà anche l'appoggio tra gli sponsor oltre a quelli istituzionali (Regione Piemonte, Provincia di Alessandria, Fondazione CRT, Camera di Commercio di Alessandria),anche le Edizioni Sonda di Casale (saranno a disposizioni per gli appassionati libri in tema con la serata) che si aggiunge a Krumiri Rossi e Due Green. Il concerto sarà replicato il 7 dicembre al teatro di Savigliano.