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"L’IRCCS in provincia è uno specchietto per allodole: al nostro territorio non servono annunci di eccellenza ma decenza"

Intervento del segretario regionale di Rifondazione Comunista ed ex consigliere regionale Alberto Deambrogio

CASALE MONFERRATO

“Le parole liquidatorie con cui il Sindaco di Casale Monferrato ha replicato alle puntuali richieste dell’Afeva – ha dichiarato il segretario regionale del PRC-SE Alberto Deambrogio – lasciano di stucco. E’ del tutto evidente che Riboldi si dimentica persino del ruolo istituzionale che gli viene assegnato dalla legge regionale 30/2008, legge che ormai pare caduta nel dimenticatoio sia a Casale che a Torino”.

“La superficialità ha toccato il suo apice in riferimento al mancato sviluppo di quattro progetti di ricerca per cui, come Afeva ha giustamente ricordato, manca un coordinatore scientifico. Il Sindaco Riboldi ha fatto spallucce e ha rimandato il tutto alla realizzazione di un fantomatico IRCCS (Istituto di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico),in grado di risolvere tutti i problemi. Su questo occorre essere chiari per non illudere nessuno. In questo momento ci sono 51 Istituti in Italia e il finanziamento statale complessivo si aggira sui 150 milioni (3 milioni a testa). Non credo che si possa affidare il rilancio di un territorio a una speranza di finanziamento così modesta. Inoltre il percorso per arrivare al riconoscimento è difficile, lungo, con requisiti molto stringenti e richiede forti investimenti. Senza nulla togliere alla bravura dei nostri medici e ricercatori, Alessandria deve vedersela con concorrenti molto ben attrezzati, per cui il successo è tutt’altro che garantito”.

“La stessa mozione parlamentare del Leghista Molinari, sbandierata con enfasi urbi et orbi come la prova di un risultato di fatto raggiunto è assai problematica. In effetti essa: non impegna il Governo, non chiede di costruire un IRCCS, ma di valutarne l’opportunità e non è riferita ad Alessandria neppure indirettamente; altro che passo concreto! Vuol dire che, al momento, l’eventualità non è neppure presente nella legislazione vigente e che occorre rivisitarla per renderla possibile. Insomma: niente altro che un annuncio e basta!”.

“Visto che questa è la situazione, che, ben che vada, passeranno anni prima di vedere realizzato un IRCCS, cosa si intende fare nel frattempo? Cosa intendono fare il Sindaco e la Regione Piemonte per assicurare una continuità a progetti di ricerca credibili che segnano il passo da un tempo insopportabile, soprattutto per chi giustamente si aspetta una risposta sul piano terapeutico?”

“Mi chiedo se – ha concluso Deambrogio – la nostra provincia, la sua popolazione (una delle più anziane d’Italia) hanno davvero bisogno di dotarsi di centri d’eccelenza. Non occorre essere molto lungimiranti per intravvedere un preoccupante problema dei servizi esistenti sempre meno dotati di risorse, poco qualificati e, conseguentemente disertati dai pazienti. Medici di medicina generale che preferiscono i centri zona, lasciando senza assistenza intere vallate. La concentrazione di alcuni servizi in pochi centri ostacolata da una rete di trasporto assolutamente inadeguata. Io credo che il nostro territorio dovrebbe puntare, più che sull’eccellenza annunciata, sulla decenza di servizi utili davvero per tutti, ma questa è una opzione che non sembra interessare a chi è responsabile della sanità pubblica a tutti i livelli”.

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