Il libro di Beppe Durante recensito da una studentessa

Considerazioni sul libro 'Filosofia e memorie di un meccanico mancato'

CASALE MONFERRATO

Dal liceo classico ‘Balbo’ riceviamo e pubblichiamo una recensione del recente libro ‘Filosofia e memorie di un meccanico mancato’ di Giuseppe Durante, scritta da una studentessa dell’istituto, Chiara Deregibus.

‘UN GRANDE UOMO, UN GRANDE AMICO’ di CHIARA DEREGIBUS

“Si parla di Giuseppe Durante, una persona semplice ed espansiva con la costante tendenza a regalare qualcosa di se stesso. Ti basta un caffè per iniziare una conversazione, un aperitivo per conoscerlo ed una pizza per capirlo. Cosa esiste di più semplice?”

“Beppe, che ha saputo dare il colore perfetto alla propria vita, si appassiona non soltanto di fotografia e di sport ma anche di scrittura”.

“Stupore. Il termine adatto per definire la sensazione che il lettore prova tuffandosi nelle pagine del suo libro: “Filosofia e memorie di un meccanico mancato – disavventure di un soggetto diversamente scomodo”. Un titolo lungo ma che racchiude un po’ tutti i temi e i racconti che si scovano al suo interno”.

“Proprio in questo calderone di pensieri, Beppe permette a chiunque di provare ad entrare nella sua mente per ritrovare il proprio ego all’interno di piccole situazioni che quotidianamente sembrano assalirci senza sosta: la paura di invecchiare, la delusione dei rapporti superficiali, la difficoltà nella scelta, l’ignoranza che lascia sbalorditi”.

“Così pagina dopo pagina scopri il mondo di un uomo che, accomodato su una delle sedie fuori dal bar “Savoia”, analizza lentamente ma in modo meticoloso non solo gli atteggiamenti degli altri ma anche i propri traendone talvolta conclusioni, talvolta grandi dubbi”.

“La parte spettacolare del libro di Giuseppe è racchiusa nel fatto che sia sempre possibile discorrere con lui su tutto ciò che ha deciso di scrivere per stabilire con l’autore un rapporto di amicizia privo di elementi fittizi ed incomprensioni”.

“Parlando con lui non esiste soggezione, non esistono luoghi comuni: lo scopo del gioco è quello di lasciarsi andare in un vortice di pensieri e riflessioni alla ricerca di punti in comune e di vere amicizie. Così se qualcuno di voi, un pomeriggio, si trovasse a passeggiare per via Roma e notasse un uomo con le scarpe multicolor e la montatura degli occhiali abbinata alla cravatta, non prosegua in modo frettoloso ma ceda il passo e provi a capire se sta per avere l’occasione di conoscere uno dei personaggi più curiosi e amichevoli ma soprattutto eclettici del Casalese”.

Chiara Deregibus

Redazione On Line
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