CLOSE X

La truffa del finto addetto dell'acquedotto in Piemonte, Lombardia ed Emilia Romagna: sei arresti

L'operazione condotta dai Carabinieri dal Nucleo Investigativo di Asti: sgominata una banda dedita a furti e rapine in abitazione, con vittime le persone anziane

ASTI

Nella giornata di martedì 16 maggio, ad Asti, i Carabinieri dal Nucleo Investigativo di Asti, supportati da personale del 1° Reggimento “Piemonte” di Moncalieri, da un’unità cinofila per la ricerca di armi ed esplosivi di Volpiano e dai militari delle Compagnie di Asti, Villanova d’Asti e Canelli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa della custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Asti, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di sei persone.

Le sei persone, tutti dimoranti nel Comune di Asti, sono ritenuti responsabili di far parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine in abitazione in particolare in danno di vittime deboli quali le persone anziane.

L’operazione, di poco successiva a quella portata a termine la scorsa settimana nel torinese sempre dal Nucleo Investigativo, riguarda un altro gruppo di “truffatori”, i quali pur portando a termine i reati con le stesse modalità del primo, operavano in modo assolutamente autonomo e indipendente dal precedente.

Le indagini, condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, attraverso numerosi servizi di pedinamento e osservazione, analisi dei filmati di videosorveglianza sulle vie di comunicazione e nei centri frequentati dagli indagati, riconoscimenti fotografici e attività tecniche, nonché escussione delle vittime direttamente al proprio domicilio, hanno permesso di identificare i sei presunti autori dei reati commessi con la tecnica del “finto addetto dell’acquedotto”, i quali a bordo di una Mercedes GLA o di un’Audi A3, entrambe di colore scuro e dal motore molto potente tale da assicurare elevatissime prestazioni, hanno portato a segno numerosi colpi a partire dal 2023 non solo nel territorio piemontese, ma anche in altre Regioni limitrofe.

Diciotto gli episodi contestati, commessi tra gennaio e aprile di quest’anno sul territorio piemontese, lombardo ed emiliano.

Il consolidato modus operandi emerso nel corso delle indagini vedeva i presunti autori qualificarsi come tecnici dell’acquedotto, gli stessi, una volta guadagnato l’accesso nelle case prescelte, riuscivano ad ingannare le anziane vittime sottraendo loro oggetti preziosi e denaro. In tredici dei diciotto eventi per cui si procede, è stato contestato il reato di rapina aggravata, in quanto gli indagati, durante l’azione criminosa, utilizzavano sostanze urticanti (sostanze alla capsaicina o simili) i cui effetti aggravano lo stato di vulnerabilità delle vittime.

Nel corso dell’operazione oltre a dare esecuzione ai provvedimenti cautelari di custodia, per tre destinatari in carcere e per gli altri tre ai domiciliari, sono state effettuate diverse perquisizioni in abitazioni nella loro disponibilità ed impiegate dagli indagati come ricovero “sicuro” delle autovetture e degli strumenti utilizzati per perpetrare i reati.

Naturalmente l’indagine è in corso, anche per valutare ulteriori responsabilità a carico dei soggetti in analoghi episodi avvenuti nei mesi precedenti, e dovrà acquisire gli elementi idonei a superare la attuale presunzione di non colpevolezza degli indagati.

Ricerca in corso...