Lenzuoli bianchi nel Monferrato in solidarietà con le vittime di Gaza

I sudari che simboleggiano il lutto sono stati affissi a finestre, balconi e cancelli di Giarole, Ozzano, Rosignano, Pontestura e Casale Monferrato, dove c'è stata anche una manifestazione

CASALE MONFERRATO

Numerose persone in tutto il Monferrato hanno partecipato alla mobilitazione in solidarietà alle vittime di Gaza. I sudari che simboleggiano il lutto sono stati affissi a finestre, balconi e cancelli di Giarole, Ozzano, Rosignano, Pontestura e Casale Monferrato dove, dalle 17 alle 18, nell’area antistante al Teatro Municipale ha manifestato il gruppo che ogni venerdì pratica la Mezz’ora di silenzio per la pace e per la giustizia sociale.

L'esposizione dei teli che simboleggiano i sudari che, nella tradizione palestinese, avvolgono i corpi dei defunti è stata proposta dalla giornalista Paola Caridi e Tomaso Montanari, rettore dell'Università per stranieri di Siena, che hanno spiegato il significato del gesto di rappresentarli per commemorare le vittime dell’assedio: “Teli bianchi. Sudari. Avvolgono - a Gaza - i corpi dei palestinesi morti ammazzati, e sono così diventati simbolo della strage. Sono, cioè, gli oggetti comuni del nostro tempo crudele. Tempo di genocidio. Il sudario ricopre, sottrae alla vista del mondo il corpo di cui è stato fatto scempio. Avvolgere nel sudario è un gesto estremo di cura, di pietas. Protegge la dignità degli esseri umani quando le vite non valgono più niente, nella conta approssimativa dei morti”.

All’iniziativa hanno aderito tante migliaia di persone e molte associazioni e istituzioni. Le fotografie che documentano la loro partecipazione alla mobilitazione sono pubblicate nei social-media con le parole-chiave #ultimogiornodigaza #50000sudari.

Nei giorni precedenti venivano diffusi dati aggiornati sulla situazione a Gaza.

Il 19 maggio, l’UnWomen aveva diramato la notizia che le donne e ragazze di Gaza uccise dall’ottobre 2023 sono oltre 28mila e, riportando i dati raccolti e analizzati dalla rivista medica The Lancet, che dal 2 marzo 2025, cioè da ormai 11 settimane di blocco totale agli ingressi e intensa offensiva militare, almeno un milione patiscono malnutrizione e fame. Il 20 maggio in un’intervista rilasciata alla Bbc il sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti d’emergenza dell’Onu, Tom Fletcher, aveva avvertito che migliaia di camion carichi di alimenti, farmaci e dispositivi medici erano pronti a portare soccorsi a Gaza, dove nelle successive 48 ore 14mila bambini sarebbero morti di fame se Israele avesse ulteriormente impedito l’accesso dei mezzi nell’area. “Per esigenze politiche e diplomatiche” il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha acconsentito a nove camion di procedere e subito dopo, il 21 maggio, mentre un centinaio di camion erano ancora fermi ai posti di blocco controllati dall’esercito israeliano e le offensive militari continuavano a mietere vittime, Tom Fletcher ha dichiarato: «Si tratta di uno sviluppo positivo che dovrebbe rimanere in vigore. Chiediamo nuovamente la protezione dei civili. Abbiamo bisogno di una ripresa del cessate il fuoco». Nello stesso giorno, il 21 maggio, Emergency informava che il più recente report dell’Ocha (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs dell’Onu) stima che da ottobre 2023 ad aprile 2025 le vittime delle operazioni militari israeliane a Gaza sono quasi 60mila morti, oltre 115mila feriti e più di due milioni di sfollati e il successivo il ministero della salute dell’enclave palestinese precisava che dall’inizio dell’assedio a quel giorno nella Striscia sono stati uccisi 16˙503 bambini, tra cui 916 neonati di età inferiore a un anno. Nella stessa giornata e in quelle seguenti sono giunte notizie di altri attacchi e il 22 maggio in un’intervista alla radio spagnola Cadena Ser l’ex presidente del parlamento europeo e alto rappresentante per la politica estera della Ue, Josep Borrell, ha “rivelato”: «La metà delle bombe sganciate su Gaza sono ordigni fabbricati in Europa».

E proprio nella giornata del 24 maggio, mentre in Italia la società civile manifestava implorando la cessazione delle ostilità e in segno di lutto per le vittime innocenti esponeva i sudari che avvolgono i corpi sepolti sotto le macerie di Gaza, la famiglia di una coppia di medici che lavorano in un ospedale della zona assediata dall’esercito israeliano veniva sterminata da un missile che ha colpito la loro abitazione e ucciso nove bambini.

Redazione On Line
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