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Le lauree più “ricche” oggi in Italia

I dati Ocse indicano in media una retribuzione maggiore del 38% tra chi ha un titolo di studio superiore al diploma di maturità

CASALE MONFERRATO

(Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay)

La correlazione tra lo studio e la retribuzione lavorativa non è solo una leggenda ma appare come una statistica certificata annualmente dalle rilevazioni. I dati OCSE, vale a dire l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, focalizzati sul caso italiano, indicano in media una retribuzione maggiore del 38% tra chi ha un titolo di studio superiore al diploma di maturità (con aumenti in percentuale in caso di eventuali master o dottorati). La percentuale è in realtà molto più bassa rispetto a quella che è la media europea, dove la maggiorazione supera il 50% e non a caso il problema della fuga dei “cervelli” è sempre più pressante. È evidente, però, che dai dati meramente statistici è necessario compiere qualche ragionamento in più. Cruciale, infatti, risulta essere il corso di laurea intrapreso, con ampie differenze tra loro. Un ultimo aspetto da sottolineare riguarda invece il fatto che i numeri che saranno elencati a breve fanno riferimento alla RAL d’ingresso, vale a dire allo stipendio annuo quando si inizia il lavoro. Proseguire gli studi a fianco dell’attività lavorativa non è raro, soprattutto nel caso dell’area dei master in economia o nell’ambito del marketing: ulteriori titoli di studio sono soliti essere accompagnati ad un aumento di stipendio nel breve-medio periodo. Infine, è bene precisare che la classifica che segue non prende in considerazione l’aspetto relativo all’università. Si tratta infatti di corsi di laurea presenti tanto in università pubbliche quanto nelle private o in quelle telematiche come Unicusano.

La laurea considerata più ricca in Italia è Ingegneria chimica e dei materiali, seguita a ruota da Ingegneria Informatica e Meccanica. Tutti e tre i corsi hanno una RAL iniziale superiore ai 33mila euro annui, con ampie prospettive di crescita. Prendendo ad esempio un ingegnere con specializzazione industriale, vanta una media mensile di circa 1893 euro e rappresenta una delle figure più richieste all’interno del mercato del lavoro. In seguito, si trovano in classifica Ingegneria gestionale, Scienze matematiche e informatiche e Scienze economiche, tutte con RAL attorno ai 32mila euro annui. I laureati in Economia, citando uno degli ambiti appena elencati, rappresentano ancora oggi un profilo ampiamente ricercato perché molto duttile. Allo stesso tempo però, i dati relativi alla retribuzione possono variare notevolmente a seconda della mansione specifica e soprattutto l’azienda o l’ente presso cui si è assunti. In media, lo stipendio mensile per un laureato in Economia è pari a 1700 euro.

Proseguendo nella lettura dell’elenco, si trovano altri corsi di laurea prettamente scientifici: Scienze fisiche, Ingegneria nucleare, Scienze statistiche, Scienze chimiche, Ingegneria civile e Architettura, con RAL compresa tra i30mila e i 31mila euro. Al di sotto di questa soglia si collocano le Scienze mediche, le Scienze biologiche e quelle politiche e sociali. Ma anche Lingue e letterature straniere, Scienze storiche e filosofiche e Scienze pedagogiche e psicologiche. I laureati in Lingue, ad esempio, hanno un’ampia varietà di possibilità che non si limitano al settore turistico: questo si riflette inevitabilmente sul dato statistico relativo agli stipendi medi mensili, con ampie differenze a seconda dei casi. In media, tuttavia, un laureato in questa disciplina percepisce circa 1449 euro al mese.

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