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L'associazione Paolo Ferraris ricorda Guido Bodrato

"Una delle figure più significative del pensiero del cattolicesimo democratico"

CASALE MONFERRATO

Dall'associazione Paolo Ferraris riceviamo e pubblichiamo integralmente: "Desideriamo ricordare Guido Bodrato, una delle figure più significative del pensiero del cattolicesimo democratico, autorevole e qualificato esponente di quel filone di pensiero e di cultura politica che, ispirandosi al popolarismo sturziano e all’insegnamento sociale della Chiesa, pur mantenendo laicamente la propria autonoma responsabilità, ha contribuito alla qualità della nostra democrazia e alla credibilità delle istituzioni svolgendo un ruolo determinante in tutti i momenti più delicati della nostra repubblica".

"E’ stato espressione di quel popolarismo cattolico democratico e sociale (appreso a fianco di Donat Cattin e portato avanti insieme a Moro e Zaccagnini) e un maestro politico, sempre lucido e coerente, tanto da poter essere inserito fra i Padri della nostra democrazia perché non solo è stato un grande fautore di un rafforzamento politico dell’Europa, come sponda e ancoraggio di pace fra i popoli, di rispetto dei diritti fra le nazioni, di cooperazione sovrannazionale e di un’economia meno dipendente dai centri multinazionali e finanziari, ma anche un difensore dell’istituto parlamentare e dell’impianto istituzionale previsto dalla Costituzione, nonché del ruolo democratico dei partiti. Non a caso era avversario del bipolarismo, del presidenzialismo e del sistema elettorale maggioritario. La personalizzazione della politica la riteneva deleteria e pericolosa. Allo stesso modo rifiutava massimalismi e radicalismi e operava per tenere vivi gli spazi del dialogo e della mediazione".

"I Popolari del Monferrato, come tanti amici dell’Italia intera, sentono di aver perso un amico e un riferimento essenziale e lo ricordano soprattutto per tre caratteristiche: innanzitutto l’amicizia aperta e sincera, anche con i più giovani, che trattava da pari, nonostante il ruolo e gli incarichi pubblici ad alto livello ricoperti. Era una persona semplice".

"La disponibilità. Non si è mai sottratto alle richieste di partecipare a iniziative a cui lo si invitava. A Casale è venuto ripetutamente; era amico di noi casalesi, nel senso che sosteneva e condivideva le attività e si fidava degli amici monferrini; è sempre stato uno dei maggiori punti di riferimento culturale e politico. E a lui si deve la legge contro l’amianto, fortemente voluta da Ministro".

"Infine la sua fedeltà al proporzionalismo e contro il personalismo della politica (in particolare l’elezione diretta di chi deve guidare Governi e Amministrazioni). Il suo è stato un amore convinto per la democrazia, per la centralità del Parlamento e per i bilanciamenti dei poteri per evitare rischi di autoritarismo".

"I suoi ultimi insegnamenti sono stati basati sull’imprevedibilità della politica (anche Sturzo, diceva, aveva pensato di contrapporsi a liberali e socialisti e si è trovato a combattere comunisti e fascisti) e che questa non è ideologia, ma confronto e presa d’atto della realtà; sulla necessità di evitare nostalgie (di chi pensa di riproporre la DC e di chi pensa di ripetere il ’68); e sulla moralità della politica, perché se si pensa solo ai propri interessi e al potere, si deraglia".

"Riassumendo si può dire che Bodrato è rimasto fedele ad alcuni capisaldi della tradizione del cattolicesimo popolare e sociale del nostro paese: la dimensione popolare del partito e la natura democratica della sua organizzazione, la valenza dell’ispirazione cristiana, la centralità della democrazia rappresentativa, l’opporsi alla personalizzazione e spettacolarizzazione della politica e la dimensione etica della democrazia. Uno degli ultimi messaggi che ha inteso lanciare è stato sulla necessità di un pensiero nuovo, saper fare cultura confrontandosi con le sfide di oggi".

"Tutto questo ci mancherà e mancherà a chi vede nella politica davvero (sono parole di s. Paolo VI) la forma più alta di carità".

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