'Dtt, chiediamo sicurezza e salute per Casale Monferrato'

Mdp - Liberi e Uguali spiega il voto contrario in consiglio comunale: 'Destra e Pd bocciano le nostre proposte'

CASALE MONFERRATO

Lunedì 22 gennaio si è svolto il consiglio comunale straordinario per la candidatura di casale per il progetto Dtt, reattore sperimentale a fusione nucleare. La delibera della giunta è stata approvata da Pd e destra uniti. Solo il gruppo Mdp – Liberi e Uguali (nella foto, da sinistra: Ippolito Grimaldi, Roberto Comoglio e Luca Servato) ha votato contro.

“Mdp – Liberi e uguali di fronte all’assenza di informazione è coinvolgimento della città – spiega Roberto Comoglio (foto accanto),capogruppo – ha preso l’iniziativa, prima sostenendo la richiesta delle associazioni ambientaliste per il consiglio aperto del 18 gennaio poi, presentando tre emendamenti alla delibera miranti a garantire la sicurezza ambientale, la trasparenza e la vigilanza partecipata dei cittadini e per evitare costi attuali o futuri a carico della nostra comunità. Tre emendamenti precisi dai quali dipendeva la nostra posizione.”

Gli emendamenti, che erano relativi, in particolare, all’area destinata ad ospitare l’impianto e all’Osservatorio di valutazione e controllo di tutto l’iter dell’insediamento sono stati tutti respinti, e, di conseguenza, il voto di Mdp – Liberi e uguali è stato contrario.

“Non siamo certo ostili alla ricerca - incalza Ippolito Grimaldi (foto accanto),medico e consigliere comunale - ma vanno garantite le condizioni di massima sicurezza per la salute pubblica e per l’ambiente: anche nella fusione, seppure in misura minore, c’è un innegabile e significativo rischio radioattivo. In altri paesi, vedi in Francia, questi impianti sono situati a distanza di sicurezza dai centri abitati, mentre a Casale si rischia, nei fatti, di ritrovarsi un deposito di scorie radioattive nel quartiere di Oltreponte”

Dunque, l’individuazione dell’area è la prima questione sollevata da Mdp - Liberi e uguali.

 

“Su questo rilevantissimo punto la delibera è sconcertante – spiega Ettore Coppo (foto accanto),coordinatore cittadino –. Si propongono addirittura due siti: ex Gaiero e PIP5, delegando ad altri la scelta; altri che decidono a casa nostra! Il nostro emendamento escludeva l’area ex Gaiero, area non solo esposta a rischio esondazione, ma già esondata nell’alluvione del 2000, in occasione della quale la zona fu evacuata con intervento di mezzi di soccorso di esercito e vigili del fuoco. Da allora, a seguito della variante strutturale n. 2 del Piano Regolatore, è stata classificata tra le aree omogenee di massima pericolosità geomorfologica. Inoltre, l’area dovrebbe essere acquisita dal privato e bonificata, a spese del comune, e messa a disposizione dell’Enea gratuitamente, assegnando al privato proprietario dell’area un enorme potere contrattuale".

 

“Inoltre – continua Grimaldi (foto accanto) – abbiamo proposto l’istituzione immediata di un Osservatorio permanente di valutazione e controllo, con la partecipazione di tutte le componenti sociali e ambientaliste del territorio e delle strutture deputate quali Asl e Arpa, per un monitoraggio continuativo dalla fase preliminare alla completa realizzazione è funzionamento dell’impianto, fino allo smantellamento e bonifica dell’area”.

Gli stessi emendamenti, respinti con arroganza da tutto il resto del Consiglio Comunale, sono stati invece approvati con disponibilità consapevole in Consiglio Regionale a Torino, su iniziativa di Liberi e Uguali, con il conseguente impegno di costituzione dell’Osservatorio, nonché dell’individuazione di un sito di costruzione che rispetti i criteri di sicurezza ambientale, e minimizzi i rischi di natura idrogeologica.

 

“Liberi e uguali si è impegnata nelle istituzioni per non dimenticare la salute dei nostri concittadini – commentano Michele Fontefrancesco e Simone Gay (foto accanto),membri del coordinamento di Mdp – ma tutta la storia del DTT ha del surreale: si decide di costruire un reattore nucleare sotto casa e non si chiede alla città e alla zona di quei comuni vicini che fino a ieri Casale voleva quasi annettere, cosa ne pensano. In un piccolo comune così come in una città, l’amministrazione non può permettersi di sacrificare il dialogo sull’altare di un sogno di progresso".

“Per quanto ci riguarda – conclude Coppo – questa vicenda non finisce qua. È nostra intenzione, in un confronto con le associazioni ambientaliste, di tenere accesi i riflettori sul DTT, facendo leva su quanto ottenuto in Regione, senza che la giunta comunale pensi che questa pratica sia stata sbrigata e archiviata".

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