Inaugurato il Parco Eternot: dalla fabbrica della morte alla speranza della vita

Il ministro Orlando: 'Sentenze come quella della Cassazione non potranno più ripetersi'. La photogallery della giornata

CASALE MONFERRATO

A tagliare il nastro del Parco Eternot ci hanno pensato – oltre al sindaco Titti Palazzetti – anche i familiari del compianto Paolo Mascarino e Lilia Ariotti, vedova di Riccardo Coppo, a simboleggiare il lungo percorso che, attraverso tre amministrazioni di diverso colore politico (compresa quella di Giorgio Demezzi) ha portato a questa giornata storica per Casale Monferrato, il giorno della rinascita: dalla fabbrica della morte alla speranza della vita. Almeno un migliaio di casalesi hanno assistito alla cerimonia (prima c'era stato un prologo in Comune, riservato alle sole autorità, con bel discorso del vicepresidente vicario dell'Afeva Giovanni Cappa) sotto un sole cocente di un settembre che sembrava luglio, tanto che ci sono stati anche un paio di malori dovuti al caldo.

Gli applausi più convinti quando il ministro della Giustizia Andrea Orlando – alla fine l'unico membro dell'esecutivo presente: il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti così come il commissario europeo Karmenu Vella non si sono visti – ha detto, scandendo bene le parole, che, grazie alla nuova legge sui reati ambientali “una sentenza come quella della Cassazione non si ripeterà più”. “C'è un passato che dobbiamo cancellare – ha poi proseguito Orlando, che è stato anche ministro dell'Ambiente nel governo Letta e quindi conosce bene la materia – ma un passato che dobbiamo anche ricordare. La Corte Costituzionale ha detto che l'Eternit Bis si potrà fare e lo Stato si è costituito parte civile”.

Dopo i vari interventi (il sindaco Titti Palazzetti, l'assessore all'Ambiente Cristina Fava, Nicola Pondrano in rappresentanza dei lavoratori Eternit, il senatore Daniele Borioli, del parlamentare Alessandro Bratta, dell'assessore all'Ambiente della Regione Alberto Valmaggia, di Andrea Ballaré in rappresentanza di Anci Piemonte),finalmente, il taglio del nastro con la benedizione e le parole del vescovo Alceste Catella: “Questo parco è un memoriale”.

Il parco è dei cittadini, che possono scoprirlo mentre i giovani delle scuole suonano o si esibiscono in performance e flash mob (per cui si sono preparati durante le vacanze: applausi). Ci sono ancora due opere da scoprire: i 'fazzoletti bianchi' di Gea Casolaro e l''Aquilone di Romana', inaugurato naturalmente da Romana Blasotti Pavesi. Il momento più bello è forse questo: e, fra le tante fotografie che pubblichiamo nella gallery (le fotografie del taglio del nastro sono di Rosy Battaglia - Cittadini Reattivi, le altre sono nostre),in apertura mettiamo questa bella immagine del sindaco Titti Palazzetti che regge il microfono alla Romana e le accarezza la testa in un gesto di tenerezza. L'aquilone di Romana è pronto a volare

Redazione On Line
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