Afeva e sindacati: 'Continueremo ad avere fiducia nella giustizia fino a una giusta sentenza'

'Non tutti i mali vengono per nuocere: la sospensione consentirà alla procura di presentare 94 nuovi casi di vittime'

CASALE MONFERRATO

Le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e l'Associazione Familiari Vittime dell'Amianto (Afeva),hanno emesso questo comunicato per commentare quanto accaduto questa mattina, all’udienza preliminare del processo Eternit bis per omicidio doloso di 258 vittime, a carico di Stephan Schmideiny, in cui il giudice Federica Bompieri ha ritenuto non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale in relazione all’art 649 cpp, rinviando la decisione alla Corte Costituzionale. Secondo le difese dell’imputato la norma non sarebbe conforme al divieto di ne bis in idem invalsa nel diritto dell’Unione Europea, ovvero il divieto di processare una persona due volte per lo stesso fatto storico. Si tratta di una valutazione puramente di diritto con la quale il giudice non si è espresso sul merito del procedimento.

Per le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e per l’associazione familiari vittime amianto (AFeVA) “è una decisione che non corrisponde alla realtà tanto storica quanto processuale della vicenda dell’Eternit: in fatti il procedimento conclusosi a novembre con la sentenza di Cassazione ha visto dichiarare prescritto il reato di Disastro Ambientale (mentre sappiamo tutti che le cause e gli effetti del disastro sono ancora in corso”.

“L’attuale procedimento – prosegue il comunicato Afeva – riguarda come già detto la morte di centinaia di vittime della Eternit (lavoratori e cittadini). Vale la pena ricordare che la stessa Corte di Cassazione, all’indomani della sentenza aveva precisato che quel procedimento non riguardava i decessi delle persone ma appunto solo il disastro ambientale, non giungendo quindi ad un giudizio assolutorio”.

“Pur non concordando con la decisione assunta oggi dalla Dott.ssa Bompieri, come dice il proverbio, a volte, non tutti i mali vengono per nuocere: questo periodo di sospensione del procedimento consentirà alla Procura di presentare 94 nuovi casi, prevalentemente di cittadini di Casale, purtroppo deceduti di recente”.

“Inoltre l’accoglimento della questione di legittimità costituzionale in questa fase evita che essa sia riproposta nelle fasi successive del procedimento; in altre parole si può sperare che una volta risolta questa questione di diritto il procedimento possa proseguire spedito senza interruzioni fino alla conclusione. Da parte nostra continueremo ad avere piena fiducia nella giustizia e nella lotta fino all’affermazione della verità, attraverso una giusta sentenza”.

Redazione On Line
Ricerca in corso...