Curti: 'La seconda Corte d'Appello fallì solo per l'opposizione di Alessandria'

L'ex presidente del comitato replica alla lettera del Movimento Progetto Piemonte

CASALE MONFERRATO

Gian Carlo Curti, ex presidente del Comitato per la Corte d’Appello con sede in Casale Monferrato, (e presidente onorario di Nuove Frontiere) risponde alla lettera di Massimo Iaretti, presidente del Movimento Progetto Piemonte, in particolare facendo riferimento alla parte che più lo riguarda ovvero la seconda Corte d’Appello e il rischio di soppressione del tribunale. “Il MPP – scrive Curti – espone prospettazioni brillanti: speriamo che vengano realizzate. A proposito della nota vicenda Corte d’Appello, si vuol ricordare al MPP che la città di Casale Monferrato alla unanimità dei suoi politici, per alcuni anni (a cominciare dal 2001 in avanti) si è battuta con decisione per avere appunto la seconda Corte d’Appello del Piemonte Orientale (comprendente tutte le Province piemontesi al di fuori di Torino). La città di Alessandria disse “No” alla Corte a Casale e tutto si insabbiò e resta ancora insabbiato. Se i politici casalesi furono unanimi (ma non solo i politici) e per diversi anni di battaglia, sarà pur  stato per qualche motivo serio!”

“A proposito del tribunale, da anni sostengo e scrivo che se e quando dovesse venire il momento delle decisioni (domani o fra 20 anni ),il Tribunale di Casale non si salverà: se dunque prossimamente, vista la reazione delle diverse comunità interessate, ancora una volta si riuscirà a bloccare ogni ipotesi di revisioni e soppressioni, il Tribunale di Casale si salverà”.

“Cioè, in sintesi, il problema dei piccoli tribunali riguarda appunto i piccoli tribunali in generale.  Se poi dovessi azzardare una previsione, potrei dire che il Tribunale di Casale stretto fra i tre Tribunali maggiori e di Provincia (Asti, Alessandria e Vercelli),nel caso delle decisioni di cui ho detto, purtroppo salterà”.

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