Non sono mancate le reazioni politiche alla decisione clamorosa - per i tempi (poche ore prima dell'evento) e i modi, molto polemici - con cui la Fondazione Antonino Caponnetto ha deciso di annullare il 32mo Vertice Nazionale Antimafia che si sarebbe dovuto svolgere oggi e domani al Teatro Municipale di Casale Monferrato.
Questo il comunicato diffuso nella serata di ieri dalla Fondazione: "La Fondazione Caponnetto ha preso la decisione di annullare il 32mo Vertice Nazionale Antimafia, organizzato dalla medesima Fondazione e dal Comune di Casale Monferrato, perché è venuto meno il rapporto fiduciario con il civico consesso monferrino a seguito della segnalazione di un nominativo da premiare privo dei requisiti richiesti per l'assegnazione del riconoscimento. Quanto avvenuto ci ha privato dell'indispensabile serenità per svolgere al meglio la manifestazione organizzata, per quanto di nostra pertinenza, in piena autonomia. Fermo rimanendo che ogni cittadino inquisito deve considerarsi innocente sino ad eventuale condanna definitiva smentiamo categoricamente le diverse dichiarazioni rilasciate alla stampa da chicchessia prima del presente comunicato".
Il nominativo "privo dei requisiti richiesti" è trapelato poi in serata e sarebbe il noto esponente della Lega Riccardo Molinari.
ALBERTO DEAMBROGIO: "RIBOLDI VALUTA PARAMETRI ECONOMICI, MA NON FA CENNO ALLA MOTIVAZIONE DELLA FONDAZIONE CAPONNETTO"
Commenta Alberto Deambrogio, segretario regionale piemontese di Rifondazione Comunista - SInistra Europea: "Una brutta figura. Si dichiara sconcertato il sindaco di Casale Monferrato, Federico Riboldi, di fronte all’annullamento del Vertice nazionale antimafia organizzato dalla Fondazione Antonino Caponnetto, che si sarebbe dovuto svolgere a Casale Monferrato, con la collaborazione appunto del Comune".
“E’ bene ricordare - prosegue Deambrogio – che la motivazione dell’annullamento sta nel dissenso della Fondazione rispetto alla premiazione del leghista Riccardo Molinari come persona che si sia distinta nella lotta alla criminalità organizzata. Su Riccardo Molinari, proposto da Riboldi per il Premio per la Legalità, risulta invece pendere un'indagine per falsificazione di documenti elettorali”.
“Il nome di Molinari non sarebbe stato gradito, dice il Sindaco, tradendo con questa espressione la faziosità della sua posizione: non di gradimento, che rimanda a simpatie o antipatie generiche, si tratta, ma di opportunità e coerenza con i principi ispiratori della manifestazione, ovvero la riaffermazione della legalità laddove essa sia stata calpestata con violenza e spregio dello Stato”.
“Pare anche, tra l’altro, che il portavoce della Fondazione abbia chiesto al Sindaco di eliminare quel nominativo dai candidati, e che Riboldi abbia rifiutato”.
“Pur volendo osservare con scrupolo un assoluto garantismo, è evidente che risulta impresentabile in simile contesto chi sia anche solo sospettato di aver violato la legge in qualsiasi modo.Non stupisce che il Sindaco non comprenda l’annullamento dell’evento, dati i parametri con cui valuta la perdita: egli misura la gravità del fatto in rapporto all’impegno economico (quanti soldi ha investito il Comune, quale sforzo organizzativo, quante persone coinvolte) e non fa cenno affatto alla sostanza della motivazione addotta dalla Fondazione Caponnetto”
“Quanto sia grave l’incompatibilità di Molinari – conclude Deambrogio - deve invece risultare evidente proprio dal danno che la Fondazione stessa ha ricevuto dall’impossibilità di procedere alla sua ricorrenza annuale. La brutta figura, in sostanza, dipende dall’impresentabile candidatura al premio avanzata dal Comune di Casale, non certo dalla Fondazione Caponnetto, che si trova a dover rinunciare, per salvaguardare la serietà del proprio operato, ad un evento annuale di portata nazionale”.
FABIO LAVAGNO: "COMUNE E ORGANIZZATORI FORNISCANO RISPOSTE, NON UNO SCARICABARILE"
Sulla questione è intervenuto anche il consigliere comunale del Partito Democratico Fabio Lavagno: "Due settimane di comunicati stampa, una conferenza in pompa magna, tre Ministri, un Sottosegretario, i Presidenti di Regione e Provincia coinvolti in presenza, oltre ad altri ospiti altisonanti e politici (rigorosamente di centrodestra),cinque mila euro di contributo dal Comune di Casale Monferrato, il teatro e relativi servizi, il coinvolgimento di personale in giornate festive, lo spostamento di un mercatino, finanche il cambio del conferimento dei rifiuti per il vertice antimafia".
"E poi? Un giorno prima dell’iniziativa un caloroso “scusate, abbiamo scherzato, tutto annullato”.
"La motivazione di una simile decisione nota al momento raggiunge vette di surrealità inimmaginabili: alcuni nomi che avrebbero dovuto ricevere un premio alla legalità non sono stati ritenuti idonei".
"Chi ha proposto quei nomi? Chi sono quei nomi (o quel nome)? Per quale ragione non vengono ritenuti adeguati?"
"C’è poi la vicenda della tempistica, non è che la vera o presunta inidoneità non sia la foglia di fico per coprire un possibile fallimento dell’iniziativa, magari perché dei tanti previsti ospiti non si sarebbe vista nemmeno l’ombra?"
"Sarebbero risposte che gli organizzatori e l’Amministrazione, ora impegnati, a quanto pare in un reciproco scarica barile, dovrebbero fornire alla città perché in questa vicenda Casale non ci fa certo una bella figura".